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Cultura

L’insenatura lacustre in fondo alla quale giace Lugano ha una qualche somiglianza col golfo di Napoli per chi vi arriva dal mare, poiché ambedue le vedute della città hanno dei rilievi alle spalle: la collina del Vomero Napoli, il Monte Brè Lugano. Ma le similitudini tra queste due città – così distanti tra loro dal punto di vista geografico – non finiscono qui: sia Lugano che Napoli sono due città europee delle quali ha trattato il maggior numero di scrittori, cantautori e poeti. Nel caso di Lugano vogliamo ricordare lo scrittore e poeta Pietro Gori con la celeberrima canzone Addio Lugano bella, il cantautore Lucio Dalla con Angeli, il drammaturgo Luigi Pirandello con la poesia Lago di Lugano e lo scrittore Franz Kafka con il Diario di un viaggio a Lugano. Ma fu Hermann Hesse a dare, indirettamente, la definizione più bella della mediterraneità di Lugano e del Luganese: «Qui il sole è più intenso e più caldo, le montagne sono più rosse, qui crescono castagni, uva, mandorle e fichi.

Le persone sono buone, ben educate e cordiali». Come dire che, in senso generale, l’accoglienza e la cultura sono state sempre di casa a Lugano e dintorni. E continuano ad esserlo anche adesso che i social hanno reso meno “fisici” i rapporti culturali tra le persone. Difatti negli ultimi sessant’anni le associazioni culturali della città sono cresciute a dismisura, tant’è che oggi sul sito del Comune se ne contano oltre 150 come dire che, stante il numero di abitanti, per ogni 450 luganesi v’è un’associazione capace di soddisfare le loro inclinazioni culturali. E la scelta è molto variegata perché va dall’associazione Amici della Scala, agli Amici dell’olivo, dall’Associazione archeologica ticinese, alla Scuola di musica moderna.

Ma anche per coloro che arrivano da fuori c’è tanto da visitare, anche per chi, molto più prosaicamente, viene in una delle ventiquattro banche cittadine o per partecipare ad uno dei venticinque congressi che vi si tengono ogni anno; un luogo dove può trovare – tra un aereo e l’altro o tra un treno e l’altro – un po’ di tempo da dedicare a se stesso. E non parliamo degli incontri culturali ed artistici che Lugano sa offrire. Fra quelli che stanno per partire tra agosto e settembre, ne citiamo soltanto alcuni: l’incontro con lo scienziato di Aigle e premio Nobel per la chimica Jacques Dubochet, l’apertura della stagione musicale presso il centro culturale LAC – Lugano Arte Cultura, l’undicesima edizione del LongLake Festival che chiuderà a settembre, e una corona di altri eventi che si snoderanno tra piazza Marconi, il Parco Ciani, la Piazzetta San Carlo e il solito LAC.

Quanto Lugano sia vivida, internazionale e al passo con i tempi, lo si capisce anche dagli influencers che vi operano, in prevalenza donne, alcune originarie di altri Paesi, come Xenia Tchoumitcheva modella, attrice e blogger di origini russe, e Lucie Krizova modella ceca anch’essa stabilitasi sul nostro lago.
Sicché con la sua multi nazionalità, con la effervescenza culturale e con la capacità associativa, la città di Lugano riesce a fare a pezzi l’abusato cliché che tenta di spacciare la Confederazione Elvetica unicamente come terra di banche, di cioccolatai e di orologi a cucù. Si farebbe bene a ricordare, invece, che la Croce Rossa nacque in Svizzera quasi due secoli fa, come anche la Società delle Nazioni, mamma dell’attuale ONU, era nata in Svizzera. E perché non ricordare anche che la prima traduzione dall’inglese del saggio di Ugo Foscolo su Francesco Petrarca fu stampato a Lugano, dalla tipografia Vanelli, nel 1824?
Per concludere possiamo sostenere che Lugano richiama imprenditori e celebrità da tutto il mondo perché è una città romantica: per rendersene conto, basta fare una remata in barca sul lago al tramonto, con la propria dolce metà.