myVizual

Arte

La Svizzera non è, come comunemente si crede, un Paese dedito soltanto alla concretezza di determinate dinamiche finanziarie e produttive, ma anche una fertile terra dell’arte o perlomeno una terra di persone che fanno diventare arte tutto ciò che fanno. Al riguardo basterebbe citare l’architetto Le Corbusier o, per non andare molto lontano, il luganese Giacomo Braglia, un fotografo-artista che, nonostante la giovane età, ha al suo attivo la collaborazione con uno dei maggiori scultori del momento come l’albanese Helidon Xhixha, una partecipazione alla Biennale di Venezia e il premio “Visvamitra International Award of Excellence ” assegnatogli a Siracusa nel 2019. Il frutto di una delle collaborazioni tra Braglia e Xinhua è stato il progetto «Twin bottles: message in a bottle» che promuove mostre d’arte sui temi ambientali, in particolar modo salute del mare, dei laghi e della loro fauna.

A proposito di arte, la Piazza delle Riforma di Lugano è la più bella del Ticino per estensione, per gli antichi edifici che le fanno da corona, come il Palazzo Civico, e per tutta una rete di percorsi pedonali che da essa portano alla Cattedrale di San Lorenzo, al cui originale stile romanico si sostituì il barocco, e alla Chiesa Santa Maria degli Angioli di impronta tardoromanica, al cui interno è custodito un capolavoro di scuola leonardesca, ovvero l’affresco di Bernardino Luigi “Passione e crocifissione di Cristo”. L’arte a Lugano non è soltanto nelle antiche vestigia religiose ma anche, e soprattutto, nelle costruzioni moderne come la Banca del Gottardo, un edificio immaginato dall’architetto Mario Botta e realizzato fra il 1982 e il 1988, quasi in contemporanea col “Ransila I”, una struttura che coniuga il vetro, serramenti metallici e mattoni. Lo sviluppo di così variegati aneliti artistici si è reso possibile perché, a partire dalla fine della II Guerra Mondiale, Lugano ha saputo innescare a tutto il Ticino un dinamismo culturale ed artistico, riprova ne è stata la costituzione del Museo d’Arte della Svizzera Italiana, meglio conosciuto con l’acronimo di MASI.

L’arte, o meglio il senso dell’arte, la percezione dell’arte, la passione per l’arte, sono inarrestabili anche in tempi grami dal punto di vista sociale in tempo di pandemia: fino a gennaio del 2022 il MASI, infatti, presenterà la mostra monografica di Nicolas Party “Rovine” e mai titolo fu più indovinato per una città che, come Lugano, è capace di costruire, fi fare emergere, una nuova percezione artistica anche dalle rovine di un evento sanitario globale. Come tutte le città serie e non seriose, la nostra città ha pensato anche di coltivare l’estro artistico dei bambini con il “Museo in Erba” mediante l’offerta di mostre interattive, laboratori e attività artistiche vere e proprie.
Ma è il parco delle sculture di autori illustri nei giardini del lungolago a “spiegare”, meglio di un trattato enciclopedico, che cosa è Lugano dal punto di vista artistico: una città che concepisce l’arte come valorizzazione del territorio e motivo di crescita interiore. Essa ha una vocazione storica a proporsi come un museo a cielo aperto, giacché nel 1997 fu impreziosita con le sculture di Fernando Botero; nel 1999 con quelle di Igor Mitorai e più recentemente con le sculture di Arnaldo Pomodoro, uno dei più importanti scultori contemporanei. 

Ma, come sosteneva Petronio nel “Satyricon”, l’amore dell’ingegno non ha mai fatto ricco nessuno, e questo vale soprattutto per l’arte. A tale riguardo, perciò, bisogna evidenziare il ruolo meritorio avuto delle banche ticinesi a sostegno della cultura e dell’arte. Il dato al momento in nostro possesso è riferito al 2012 ma lo pubblichiamo lo stesso perché riteniamo sia comunque indicativo: 41,7 milioni di franchi. Che cos’altro aggiungere in sì breve spazio se non che aveva ragione Oscar Wilde a sostenere che «Quando i banchieri si ritrovano a cena, parlano di arte. Quando gli artisti si ritrovano a cena, parlano di soldi».
Se poi in una comunità riescono ad incontrarsi virtuosamente banche, artisti e cittadini, allora, stiamo parlando di una comunità speciale.
O semplicemente di Lugano.