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ALIMENTAZIONE

Specialmente oggi che le produzioni agricole massive non sarebbero possibili senza l’impiego di prodotti fitosanitari, urge rivedere il nostro approccio con l’alimentazione partendo da un coltivato equivoco: nutrirsi e mangiare non sono la medesima cosa. Infatti, anche se questi due atti riflettono uno specifico modello alimentare dei popoli, un modello scaturente da fattori quali la posizione geografica, il livello evolutivo e lo stato del benessere economico generale, è innegabile che la compressione e la velocità del nostro fluire quotidiano, specialmente in Occidente, ci stanno portando a trascurare importanti necessità biologiche come, appunto, un’alimentazione equilibrata. Ma se vogliamo conservare la buona salute il più a lungo possibile e allo stesso tempo non contribuire all’obesità globale, dobbiamo persuaderci del fatto che ormai mangiamo non tanto per soddisfare il naturale stimolo della fame ma per golosità, perché ci piace farlo e, in molti casi, vi ricorriamo anche per compensare talune frustrazioni sentimentali e/o professionali.

Che cosa fare per migliorare la situazione?

Basta seguire delle semplici regole di base e, ogni tanto, concedersi anche qualche piccolo peccato di gola, fermo restando il fatto che quando mangiamo dobbiamo fare in modo che nell’alimentazione siano presenti i gruppi alimentari che dovrebbero comporre la nostra dieta quotidiana, come la frutta, la verdura, il pesce, o la carne e, a proposito di peccati di gola, modiche quantità di vino e, qualche volta, di dolci. L’importante è non esagerare nei quantitativi! Infatti, il più delle volte il danno per la nostra linea e, soprattutto per la salute non proviene da che cosa mangiamo ma da “quanto” ne abbiamo mangiate.

Assaggiare una porzione di lasagne con la mozzarella (che è piuttosto calorica) non ha mai ucciso nessuno, farne un’abitudine costituirebbe certamente un problema per la linea. Un esempio di alimentazione sana? In realtà la dieta perfetta non esiste e perciò ci rifacciamo a una delle tante possibili, la dieta mediterranea. Questa si basa su di un grande apporto di fibra, quindi dovremmo consumare tre/cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, una porzione di carboidrati composti, tipo pasta o riso, e poi pesce o carne.  La carne dovrebbe essere consumata un paio di volte alla settimana. Ovviamente, quale che sia, la dieta deve essere commisurata alle nostre specifiche esigenze e caratteristiche fisio-funzionali, nel senso che uno spaccapietre dovrà nutrirsi in modo diverso rispetto a un impiegato del catasto.

Certo non è facile ritornare ad una sana alimentazione quando si hanno pochi minuti a disposizione per mangiare, ma non tutto è perduto se ritorniamo al sano concetto di “mangiar bene”, ovvero a scegliere i cibi dopo averne valutati, per quanto possibile beninteso, composizione e apporto calorico in funzione del nostro quotidiano impegno fisico. A riguardo bisogna sfatare la giustificazione degli ignavi alimentari secondo i quali per nutrirsi in modo salutare bisogna patire la fame: in realtà bisogna soltanto limitare il consumo di certi alimenti e privilegiarne altri … buttando ogni tanto uno sguardo sulla bilancia senza, tuttavia, diventarne schiavi.

Ma dove solitamente non riesce la volontà, probabilmente riuscirà il nostro narcisismo quando – uomini e donne – avremo realizzato che una sana alimentazione ha degli effetti anche estetici e relazionali perché ci regala una buona forma fisica, ci fa stare meglio con noi stessi e con gli altri inducendo, alla fine dei conti, una vita sociale più appagante e serena. Questo perché quando ci sentiamo in forma, esili e scattanti, in altre parole quando ci sentiamo di aspetto più gradevole, migliorano anche le nostre relazioni sociali e personali e, quasi sempre, anche un rapporto amoroso che prima, magari, si trascinava piatto e stanco. E non è poco in cambio del sacrificio di qualche dolce e di porzioni di cibo meno monumentali di quelle che di solito consumiamo.